Arcani Maggiori

I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Significato psicologico, Interpretazione e Significato.

L’ Arcano Numero 12 - L'Appeso

Una meteora
di tanto in tanto illumina
la sonnolenza della notte
e la coscienza delle creature.

E' la materna terra che accoglie
nelle sue calde viscere
il girovagare
di quel frammento sperduto di cielo.

La zolla esala tiepidi vapori di zolfo
che alimentano alberi secchi
ossuti e senza fronde.

Qui vanno
peregrinando
tutti i veggenti
delle Nuove Ere,
come foglie appesi,
con la testa in giù,
per capovolgere la stupidità indifferente.

Ci siamo seduti
accanto ai tormenti dell'Appeso
per vegliare
ed abbiamo ascoltato la Voce
del suo Silenzio
e ci siamo riconosciuti
fratelli del suo dolore.

Noi, Catari soffocati
da chi le trame ordisce e muove i fili
delle sue marionette
e costringe la diversità
al Sacrificio dell'Appeso:
vittima silente
della macchina dell’Inquisizione
e proteso da solo
verso l'Alba del Nuovo Mondo.

Solamente il cultore dei Numeri
riesce a capovolgere il 12,
simbolo dell'Appeso,
per entrare a respirare
la nuova aura del 21,
segno della tanto sospirata Era.

Esegesi del Numero 12:
l’Appeso

Arcano Numero 12

L’uomo sta appeso con la testa all’ingiù, con un piede assicurato da una fune ad una trave di legno, inchiodata sopra due tronchi d’albero, i cui rami, sei per parte, sono stati recisi di recente, perché la linfa del vegetale, color d’ambra, ancora fresca e molle fuoriesce e dà l’impressione che dodici moncherini stiano sanguinando e che il supplizio inferto all’uomo abbia attinto anche i due alberi incolpevoli.

Accanto all’Appeso la terra è come spaccata nel mezzo da una profonda voragine, provocata forse da un violento movimento tellurico e la fenditura forma un triangolo, con la punta rivolta verso il centro della terra, dalla quale fuoriescono esalazioni inconfondibili di zolfo che fanno supporre l’esistenza di un vulcano sotterraneo.

I due alberi del supplizio nascono proprio sui bordi della fenditura, uno dirimpetto all’altro e lasciano intravedere alcune radici scoperte che spuntano dalla viva zolla.

La traversa orizzontale, i due alberi e il triangolo capovolto, formato dal terreno spaccato, costituiscono già idealmente la forma di un sarcofago rovesciato pronto ad accogliere il corpo paziente dell’Appeso, la cui testa e la cui capigliatura sono sospese nel vuoto e sembrano conficcate nel ventre stesso della terra, come le radici di un albero.



Le braccia dell’uomo sono legate dietro la schiena e formano con il tronco un ulteriore triangolo rovesciato, che dà l’impressione di doversi incastrare da un momento all’altro esattamente nel fondo dell’altro triangolo maggiore che lo contiene. La gamba libera dell’Appeso è piegata dietro l’altra e forma una croce, che viene a poggiare sul triangolo corporeo. Per cui il corpo tutto dell’Appeso compone il segno alchemico del compimento della Grande Opera.

Le braccia strette attorno alla vita sostengono due sacchetti dai quali scivolano 12 monete d’oro che si sparpagliano al suolo.

Una magica luminosità a tratti anima ed in alcuni momenti fa assomigliare ad una barra di oro il legno della trave, alla quale l’uomo sta appeso.

L’uomo ha scoperto il segreto della Pietra Filosofale, ma il potere lo ha punito per stregoneria.

1 > 2 = 12

Dalla cabala si evince che la natura del numero Dodici va sempre riportata a quello del numero Uno con la sua singolarità posto di fronte al numero 2 con tutte le sue contraddizioni, come se i poteri del Mago si fossero capovolti e avessero perso la loro intrinseca dinamicità per cristallizzarsi .

Anche la grafia del Numero 12 aiuta ad intendere una delle carte più singolari dei Tarocchi: l’Appeso.

12: l’unicità del Numero 1 é stata messa di fronte alla dualità del Numero 2 e questo determina una sorta di singolare confronto da cui scaturisce la natura stessa dell’Appeso. Non dimentichiamo che 1 è l’Appeso e 2 sono gli alberi a cui é sospeso. Materialmente i due alberi sono uniti da una barra d’oro, spiritualmente il corpo dell’Appeso li unisce attraverso la sua sofferenza.

Il Sacrificio fisico, morale e spirituale dell’Appeso é sotto gli occhi dell’intera collettività, ma nessuno accompagna il suo dolore. Quello che colpisce é l’indifferenza sociale e politica. Il Silenzio ‘collettivo’ sembra avere condannato ed espulso l’Appeso definitivamente, lasciandolo solo nel suo destino.

Il ‘messaggio’ spirituale dell’Appeso, che non cerca riconoscimenti ufficiali, non é gradito dal Potere, anzi é giudicato pericoloso per l’ordine sociale e costituito.

L’isolamento morale e sociale che circonda l’Appeso ci dice che i grandi ‘rivoluzionari’ sono sempre stati lasciati soli, e poi sono stati richiamati alla ribalta al momento del bisogno, usati dalle stesse “forze ostili” che li avevano condannati.

Per questo l’Appeso non vuole essere il profeta di una nuova regola di vita morale o religiosa, ma semplicemente l’autore della propria vita. Egli non intende ricevere etichette confezionate da altri, non vuole essere usato per scopi propagandistici da questo o quel Potere.

L’Appeso, apparentemente così fragile, grida no in faccia al programma che é stato predisposto per lui e che lui dovrebbe limitarsi ad accettare passivamente senza discutere.

L’Appeso rivendica la “Libertà originaria” e attraverso un processo di elevazione intellettuale perviene al “mi penso”, progettandosi liberamente, quale centro del proprio mondo e dio del proprio universo.

L’Appeso dunque é razionalmente arrivato a negare l’esistenza di Dio, perché si é accorto che Dio non c’é, che il Mondo è sotto il tallone del Diavolo, che spesso preferisce camuffarsi sotto le spoglie del buon Dio.

12 = 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11+12 = 78 = 7 + 8 = 15

Secondo la Cabala l’Appeso rinvia al Diavolo.

Non c’é opera dell’Appeso che non sia stata rovinata dal Diavolo; basti pensare al palese travisamento del messaggio di Gesù da parte della Chiesa di Roma, che, in nome di Dio, ha bandito una santa Crociata contro dei fratelli considerati eretici: gli Albigesi. Questo episodio emblematico dimostra che l’Appeso è il simbolo della vittima di ogni tipo di repressione e di Crociata. L’Appeso chiama sempre in causa il Diavolo, il principio del Male, perché non si sottomette e non accetta le sue regole e soprattutto rinnega il suo Programma.

Il Numero 12 partecipa delle ‘valenze’ del Numero 7 e del Numero 8 - rispettivamente dell’ Armonia e dell’ Equilibrio - che ha assimilato interiormente e che non tutti possono vedere; al contrario del Diavolo ( 15 = 7 + 8 ) che ostenta sfacciatamente tali prerogative, facendosi passare per il buon Dio.

1 + 11 = 12

In maniera del tutto paradossale l’Appeso usa la Forza della Donzella e le capacità del Mago. La sua sconfitta non è mai rassegnazione e gli ‘effetti’ del suo sacrificio possono domare gli istinti più bestiali dell’uomo barbaro, ma possono anche cambiare le mostruose ‘istituzioni’, religiose e non, che in maniera brutale ruggiscono contro il libero pensiero. Inoltre non dimentichiamo che l’Appeso sorprende tutti andando contro il senso comune. Il Numero 1 e il Numero 11 di per sé estremamente dinamici ed attivi si fondono insieme per dare vita all’inazione dell’Appeso.

2 + 10 = 12

Sono sempre i Numeri precedenti che strutturano i successivi e ne configurano la fisionomia. Il Dualismo, insito nel Numero 2, è di per sé costruttivo e genera un nuovo equilibrio. Anche il Numero 10, che mette in moto l’essenza stessa del Divenire, è un numero attivo e dinamico. L’Arcano dell’Appeso capta il dinamismo di questi numeri e lo cristallizza in un ‘assenza di movimento che appare provocatoria e paradossale. E se i due alberi visualizzano il Numero 2, l’Appeso si pone nel mezzo dei dualismi col proprio corpo e impone alla Ruota una pausa di riflessione.

3 + 9 = 12

Elementi ‘sacrificali’ sono presenti nell’Eremita che si dedica interamente alla ricerca della verità e rinuncia a vivere e nella Dea-Madre che rinuncia temporaneamente alla propria divinità per dare alla luce il Figlio delle Stelle. L’ Appeso dei Tarocchi sublima il suo Sacrificio per fare luce attorno alla tenebre che circondano l’umanità. Il suo corpo semina nel terreno sottostante 12 monete d’oro che risplendono e costituiscono il suo patrimonio, l’eredità morale che l’Appeso spontaneamente trasmette.

4 + 8 = 12

Dal punto di vista morale l’Appeso conia perfettamente il possesso delle 4 Virtù Ermetiche con il raggiungimento dell’Equilibrio interiore; solamente così riesce a ridicolizzare il Potere e a mostrare che la vera Giustizia non è di questo Mondo.

Abbastanza emblematica in tal senso appare la postura dell’Appeso che con la gamba piegata sull’altra in silenzio sublima ed esalta il suo Sacrificio.

Dal punto di vista pratico bisogna riconoscere che l’Appeso viene sempre condannato per volontà dell’Imperatore, che personifica il Potere politico, con la complicità del Tribunale della Giustizia.

L’infamia della gogna affida il condannato al biasimo e al pubblico sdegno e costituisce un esempio per il popolo che in tal modo viene informato e messo dinanzi ad una delle forme della repressione, di cui il patibolo è la forma più macroscopica. La condanna deve essere pubblica, nota a tutti, allo scopo di amplificare il meccanismo della pena.

Abbiamo osservato che la sublime condanna dell’Appeso non vede la presenza attiva della folla, forse la presuppone; di certo non la incoraggia, perché non si tratta della solita messa in scena. Il condannato non grida, non impreca, non si divincola, non si pente. Il condannato Appeso è atipico, è scandaloso, è irritante, è beffardo, punta l’indice contro il suo accusatore e paradossalmente lo fa salire sul banco degli imputati.

L’Appeso capovolge il meccanismo della pena, lo mette in discussione insieme a tutto l’apparato statale e sociale.

5 + 7 = 12

La Vittoria dell’Appeso é di tipo spirituale, non si vede, come la Quintessenza. La sua apparente sconfitta sul piano pratico, si traduce poi in una vittoria sul piano della trascendenza.

Riesce l’Appeso ad appropriarsi della gestione del Sacro in maniera unica ed irripetibile e il suo messaggio parla direttamente alla nostra coscienza.

6 + 6 = 12

L’Innamorato è bloccato di fronte alla scelta morale che deve compiere, ma l’Appeso ha superato la fase di stallo e di imbarazzo e ha trasfigurato l’impotenza del Numero 6 in una vittoria sulla viltà, la paura, il compromesso, l’egoismo, il calcolo.

Anche l’Appeso si é trovato a dover scegliere tra due strade opposte, dalle quali é stato egualmente attratto: quella del ‘bene’ e quella del ‘male’. Contrariamente ai dogmatici non ha espresso giudizi aprioristici, ma ha voluto percorrere le due strade fino in fondo, per non essere ingannato nelle sue scelte finali. Non ha ‘demonizzato’ il corpo come sono abituati a fare i mistici, i fanatici religiosi, ma ne ha conosciuto i poteri.

La dimensione dell’Appeso pertanto non é quella di un Santo, bensì di un Uomo che ha utilizzato le risorse del corpo e quelle della mente; ciò gli ha consentito in concreto di superare i falsi dualismi e di vedere le cose in maniera totalizzante.

Un’ ultima notazione cabalistica sul Numero 12: é l’unico numero a due cifre dei Tarocchi che, se capovolto, può essere letto al contrario e dare vita ad un nuovo “numero cabalistico”: il 21.

12 < > 21

E’ evidente l’aspirazione dell’Appeso a ribaltare la sostanza del Mondo e a voler generare un Mondo Nuovo, espresso proprio dal 21.

Tutti noi di fronte all’Appeso siamo presi dalla voglia improvvisa ed irrefrenabile di capovolgerlo, di vederlo in faccia, con la testa in su. Ebbene siamo stati contagiati, anche noi, dalla sua voglia di ribaltare le cose, attratti dal suo messaggio sul piano inconscio, pervasi dalla sua essenza. L’Appeso ci ha dunque chiamati, fatti uscire dal nostro egoismo, per condurci verso un nuovo cammino.

1 < 2 = 12

L’ascesa del Mago verso il Tempio della Conoscenza nel tentativo di carpire il sapere gelosamente custodito dalla Vestale: questo è il cammino sacrificale dell’Appeso prima della condanna.

A ben vedere, nessun altro Arcano si presta ad una doppia interpretazione come quella dell’Appeso, che può benissimo essere assimilato ad un brigante o ad un eroe.

Ogni Arcano può essere positivo o negativo, edificante o blasfemo, essendo il Dualismo uno dei principi generali che guida il sistema dei Tarocchi.

La presenza dell’Appeso indica quasi sempre una dimensione sacrificale, manifesta od occulta, caratterizza una persona che dimostra di possedere una buona dose di doti morali che lo distinguono dagli altri più opportunisti e pratici individui che lo circondano. La presenza dell’Appeso può essere intesa come un segno di distinzione morale nel mondo dominato dall’avidità e dalla barbarie ed indica una individualità rara, uno ‘spirito gentile’, disponibile alla solidarietà, non avido di danaro, di fama ed onori.

L’Appeso è disposto a lottare per i valori in cui crede e non accetta le regole dettate dagli Scriventi; la sua diversità morale e comportamentale lo rendono sospetto e i più conformisti tendono a condannarlo ad isolarlo pubblicamente, ad esporlo al ludibrio e al disprezzo pubblico.

Se il quinto Arcano del primo ciclo, lo Gerofante, prende in esame colui che personifica il sacro e che lo gestisce, che interpreta la parola del Dio invisibile; il quinto Arcano del secondo ciclo, l’ Appeso, prende invece in esame la figura dell’eretico che indica la presenza del sacro nelle forze della natura da cui tutti dipendono ed attribuisce alla stessa una spiritualità ed un’intelligenza che appartengono a tutte le creature viventi, nessuna esclusa. L’Appeso dunque si pone in antitesi, come negazione e vittima del potere del Gerofante.

 

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