I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Significato psicologico, Interpretazione e Significato.
Ai confini dei lidi di luce,
accarezzati
dal lento frangersi dei flutti,
s’intravedono le orme lasciate
nella quiete della marina
dai puri di spirito
che hanno solcato quelle
benedette contrade.
Oltre le bianche dune
disegnate dalle brezze
anche il vento tace
e ti senti pervaso
da una rara felicità,
come una particella nel Tutto.
Un delicato aroma di fiori
ti accarezza
e ti fa vibrare di tenerezza
mentre leviti nell'aere sereno,
dimora degli Dei.
L’aedo e il messaggero
dei padroni del tempo,
trascinato dal vortice dell’elio,
dirada le Tenebre
e sette arcobaleni
disegnano le volte del cielo
per annunciare la discesa del Carro
e il trionfo dell'Armonia
sulle schiere dei figli di Satana.
Nelle sacre formule
della Cabala sta scritto:
- il Sette eguaglia
la vitalità portentosa del Numero 1
e l'attesa pensosa del Numero 6,
il Sette assomma
la forza generatrice del Numero 3
e l'autorità indiscussa del Numero 4,
il Sette riesce a decifrare
i dualismi del Numero 2
e a intendere la natura della quintessenza.
Il triplice Sette spalanca
le Porte del Nuovo Mondo,
il 21:
punto d'arrivo di tutte le cose.
O figli dei Catari prediletti affidatevi
ai sette colori dell'iride
per proteggervi dalle ombre della Notte
e dai demoni in
Il corpo celeste Gea percorre tranquillamente la sua orbita ellittica, sospinto da un’energia interiore che lo fa ruotare su se stesso. Se al centro dell’orbita di Gea non ci fosse la possente attrazione del Sole, lei continuerebbe la sua corsa nello spazio come una meteora. Senza il Sole, Gea e le creature viventi che la popolano neppure esisterebbero.
Il Carro è stato forgiato proprio per questo: per ricordare a tutti queste verità astrologiche elementari, per annunciare ovunque la Vittoria del movimento delle particelle dell’elio.
Il Carro si trascina dietro un raggio di sole che si frammenta nei Sette colori dell’iride, per essere sempre visibile ovunque ed evitare che la Notte possa oscurarlo.
Il corpo del Carro è costituito da oro massiccio in apparenza, ma permeato della medesima sostanza della luce del Sole. Quelle che possono sembrare ruote non sono che i vortici astrali dell’elio, che imprimono al veicolo un’energia inesauribile.
Il Carro è preceduto da un animale mitologico a due teste, un focoso destriero alato che può dare l’impressione di esserne il trascinatore, mentre in realtà vi è stato soltanto aggiogato e talora si dimena furiosamente senza conseguire di imprimere al Carro la benché minima correzione di rotta. Il conduttore del Carro, per quella sua facoltà triplice di sapere intendere e fondere i contrari in una sintesi d’ordine superiore (a + b = c) e di possedere le quadruplici virtù ermetiche, è stato incaricato dagli Dei di rappresentarli di fronte a tutte le creature di Gea; nei modi che ritiene più appropriati ne riferisce i disegni e le volontà e per questa sua funzione gli è stato dato l’appellativo di “Voce degli Dei”. L’Arcano del Carro mostra la Voce degli Dei nella persona di un Auriga eretto e trionfante che riesce a domare l’animale mitologico.
Il Carro in movimento, per virtù intrinseca, ha superato la stasi dell’Innamorato e non conosce ostacoli di sorta. Consigliere leale e disinteressato, il Carro compare in circostanze particolarmente significative, ma il messaggio 'ermetico' coniato dalla Voce degli Dei, riesce oscuro ed indecifrabile, se non viene ascoltato con animo innocente, se non si possiedono le 4 Virtù Ermetiche e la triplice Virtus di armonizzare i contrari, che costituiscono la prerogativa del Dio Ermes.
La Voce degli Dei è presente in ciascuno di noi, sotto forma di coscienza morale. Essa non è un tribunale della coscienza, né una entità che controlla i nostri atti, che vigila su di noi come un “angelo custode”, piuttosto va intesa, come un retaggio indelebile della nostra “condizione originaria” di Dei, che può essere stata rimossa, oscurata, censurata nella coscienza attiva di ogni giorno, ma giace in qualche angolo più remoto della psiche, imbavagliata, ma non spenta dal vigile Inconscio.
L’Arcano del Carro ci mette in relazione con le nostre origini e riporta dentro il nostro animo l’armonia e l’equilibrio che regnavano prima del peccato originario. La sua funzione è sempre benevola ed illuminante ed aiuta nelle difficili situazioni perché è in grado di suggerire anche una risposta ai nostri interrogativi e alle nostre inquietudini quotidiane.
1 + 6 = 7
Il Numero 7 unifica l’attivismo frenetico del Mago con l’immobilismo cronico dell’Innamorato, consente al Mago di agire con un maggiore equilibrio interiore e trasferisce all’Innamorato quel coraggio e quella voglia di osare che in fondo gli mancano. La ingenua spensieratezza del Mago si trasmette al volto pensoso dell’Innamorato e anche il Mago si arricchisce grazie all’esperienza e alla meticolosa analisi dei fatti propria dell’Innamorato. Il Numero 7 è in grado di produrre una sintesi completa delle proprietà dei Numeri antecedenti.
2 + 5 = 7
Il Numero 7 ripristina la sapienza originaria, sottratta ai suoi legittimi depositari - gli Dei - e tolta all’intera collettività umana, custodita gelosamente in Templi a cui accedono soltanto iniziati prescelti; sapienza che é gestita con arrogante intolleranza dal Gerofante che sa come accedere alle chiavi della Quintessenza ed usa questo Potere per fondare Chiese che opprimono le coscienze e limitano la Libertà individuale.
3 + 4 = 7
Il Numero 7 unifica la disponibilità materna della Dea con la severità paterna dell’Imperatore, rende più umano e sopportabile il suo autoritarismo - per cui il Potere viene gestito in nome degli interessi dell’intera collettività e non riflette più l’egoismo dei pochi privilegiati - e nello stesso tempo arricchisce la Madre, che non è più soltanto veicolo di procreazione passiva, ma decide autonomamente di essere ingravidata. Se il Gerofante fa suo l’antico detto della ‘Genesi’ “crescete e moltiplicatevi”, sapendo bene che può solo trarre vantaggio dalla confusione ingenerata dai Grandi Numeri, nei quali l’energia primordiale fluisce lentamente, dissipata in mille rivoli, resa più fiacca dall’eccessiva frammentazione; il Numero 7 avverte che la Maternità deve essere vigile e responsabile e che la vita non é sempre una raccolta di frutti copiosi e che anche i terreni troppo sfruttati, una volta fertili, adesso non danno più frutti.
1 + 6 = 7
2 + 5 = 7
3 + 4 = 7
Secondo la Cabala il 7 è descritto da tre equivalenze.
Il 7 è quel numero che per 3 volte è in grado di assommare in sé i Numeri che lo precedono. La proprietà unificante del 7 è in grado di conciliare Numeri che sono tra loro in antitesi e in opposizione.
7 + 7 + 7 = 21
Il Numero 7, ripetuto Tre volte, è in grado di rappresentare l’intero sistema dei Tarocchi che sono 21.
Di fronte al 7 ci si sente appagati, soddisfatti, pienamente realizzati. E’ un numero che completa un primo grande ciclo di 7 Numeri e che prepara altri cicli di 7 Numeri.
Se il Numero 1 apriva la strada ad un itinerario per gran parte ignoto, il Numero 7 sigilla la risposta finale a tutte le incognite precedenti.
Il 6 è un Numero statico, indeciso, conflittuale.
Il 7 è un Numero dinamico, attivo, sicuro di sé, perché il 7 sa quello che vuole, conosce l’inizio e la fine dell’itinerario esistenziale.
Il Carro è un Arcano vincente, animato da grandi intenzioni, che non teme ostacoli di sorta. Il conduttore del Carro dimostra apertamente di sapere dominare ogni tipo di Dualismo, qui rappresentato dal focoso destriero a due teste.
Se il Gerofante pretende di comunicare col divino, l’essenza stessa del Carro è divina e il conduttore è un dio che non nasconde nulla a nessuno, un “Libro aperto” sul quale si può leggere tutto, sempre che la sua voce sia udita con umiltà, senza orgoglio, con spirito innocente.
7 = 1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 = 28 = 2 + 8 = 10
Secondo questa ulteriore equivalenza il Numero 7 fa sue, rispettivamente, le valenze del Due e dell’Otto, unifica i dualismi esistenti in un superiore Equilibrio e sottrae il Divenire della Ruota alla logica perversa della casualità e delle alterne sorti.
Ogni fenomeno, ogni accadimento del Divenire, viene descritto e visualizzato da 7 Numeri e il settimo è sempre dato dalla somma cabalistica dei precedenti.
L’unico strumento appropriato di Divinazione è certamente il Numero 7 che é il centro sul quale confluiscono la linea ideale che unisce l’Uno e il Sei, la linea ideale che unisce il Due e il Cinque e la linea ideale che unisce il Quattro e il Tre.
Il Numero 7 ci offre il modo più naturale e più certo per utilizzare i Tarocchi e farne degli strumenti che possano illuminare il nostro carattere, rivelare qualcosa sul nostro futuro e fornire una soluzione ai nostri problemi quotidiani.
Quando gli umani sono indecisi, debbono per forza ricorrere ai preziosi suggerimenti divini. I Tarocchi sono come le stelle: occhi celesti puntati sulle miserie del mondo.
La disposizione ideale deve fare riferimento a 7 carte, disposte all’interno della cosiddetta Stella di Davide.
La prima carta uscita illustra la questione in oggetto, il nocciolo del problema, riflette la personalità del consultante, le sue aspirazioni, i suoi dubbi; essa - come il Numero 1 - già contiene in sé gli sviluppi successivi della vicenda.
La seconda carta evidenzia la presenza delle forze ostili contrarie ai nostri progetti, che non si lasciano decifrare facilmente, alla cui chiave di lettura può pervenire solamente l’iniziato che conosce la Cabala.
La terza carta costituisce sempre un superamento dei dualismi precedenti, indica una possibile via di soluzione del quesito posto ed accenna, in maniera diretta od indiretta, ad eventuali, probabili benevoli alleati, forze amiche, che possono indicarci una possibile via d’uscita.
La quarta carta é quella più pratica di tutte e mostra le concrete possibilità che abbiamo di dominare la situazione, di superare gli ostacoli che si frappongono al conseguimento del nostro obiettivo.
La quinta carta fa venire alla luce quello che non sappiamo abitualmente decifrare, perché sta nascosto e tende a farsi sempre più oscuro, a confonderci, a mimetizzarsi; si tratta di una carta subdola, la più difficile da leggere, anche per i cartomanti più esperti.
La sesta carta é quella che paralizza la nostra volontà e le nostre decisioni, che più evidenzia le nostre debolezze interiori e i nostri conflitti sopiti, essa mostra le due vie possibili da percorrere, perché si può giungere alla medesima meta per cammini opposti.
La settima carta, solare ed illuminante, possiede la forza della rivelazione e svela quale sarà l’esito finale del nostro faticoso itinerario in questo mondo; essa ci offre una risposta rassicurante a tutti i nostri inquietanti interrogativi.
Se la carta che occupa la prima casa è lo specchio del consultante e della questione che più gli sta a cuore; la carta che cade nella settima Casa indica per molti versi l’evoluzione della sua personalità e dei suoi problemi.
Se le carte che occupano la seconda e la sesta Casa sono contrarie al raggiungimento degli obiettivi del consultante; al contrario la terza e la quarta Casa gli sono favorevoli.
Il mazzo dei soli 22 Arcani Maggiori, debitamente ordinati nel loro ordine naturale a partire dal Mago fino al Nuovo Mondo, deve essere mescolato 7 volte, prima di disporre le 7 carte nella posizioni sotto indicate nel disegno.
Il buon conoscitore dei Tarocchi deve disporre le carte su di una tavoletta di legno sulla quale sono state praticate le incisioni - che qui, a seguire, riproduciamo fedelmente - e che abbiamo potuto osservare in un portale di una Chiesa ebraica, della città di Toledo, in Spagna.
La Chiesa notoriamente è un luogo sacro di culto e gli ebrei sono dei profondi conoscitori della cabala.
La tavoletta dunque riflette un sito che è un crocevia naturale tra le forze del Bene e quelle del Male e che ha visto nei secoli la presenza di sapienti del mondo esoterico e di fedeli che si sono affidati alla loro parola.
Colui che opera con i Tarocchi in questo caso svolge la funzione del sacro vate la cui parola viene accettata con umiltà e fiducia dal consultante che si affida a lui.
Il primo Arcano del Mago è volenteroso, sorprendente, saggio, spregiudicato, attivo, esplorativo, estroverso.
Il secondo Arcano della Vestale è statico, riflessivo, contraddittorio, enigmatico, sapiente, introverso, elitario.
Il terzo Arcano della Dea è disponibile, affettuoso, materno, sensuale, creativo, conciliante, rivitalizzante.
Il quarto Arcano dell’Imperatore è autoritario, mondano, laico, paterno, forte, deciso, solo.
Il quinto Arcano dello Gerofante è occulto, ingannevole, penetrante, dogmatico,malevolo, miracoloso, credente.
Il sesto Arcano dell’Innamorato è indeciso, innamorato, pigro, imbarazzato, tentato, paralizzato, analitico.
Il settimo Arcano del Carro è vincente, comunicativo, virtuoso, conciliante, astrale, veloce, sintetico.
Con l’ Arcano del Carro si conclude la prima serie dei Sette Arcani. Con il successivo Arcano si apre la seconda serie di altri Sette Arcani.
Presentiamo di seguito le tre serie dei Sette Arcani (lasciando fuori ovviamente il Folle, lo Zero, che fa parte a sé e idealmente precede tutti gli Arcani):
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