I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Significato psicologico, Interpretazione e Significato.
Frotte di pellegrini, venuti
da ogni angolo della Terra,
aspettano il segno
della sua mano benedicente
e, a gran voce, invocano
il miracolo prodigioso
della sua insegna cruciforme
che lega i quattro elementi della Vita
nel vortice della Quintessenza.
Va il Gerofante
a carpire le energie di cui bisogna,
ammantato nella sua aureola
di indiscussa sacralità,
e carezza le teste dei pargoli
freschi e trasudanti di linfa vitale
per imprimere loro il sigillo della Fede.
Le genti cantano
litanie accattivanti
che fiaccano la vigile coscienza
disseminata tra i fumi
d'incenso soporifero
e l'estasi religiosa trionfante contagia
anche le menti più dubbiose.
La Voce, calma e profonda, del Gerofante
affascina la folla.
L'amore verso il Signore Iddio levita
e trae alimento
dall'odio verso l'Infedele.
Un malefico Rogo
brucia Libri proibiti
ed ampolle di misture d’alchimista.
Una strega blasfema
arde insieme ai suoi peccati
e al suo orgoglio miscredente.
Ecco il miracolo della Redenzione!
La Comunità è purificata!
Gli eletti sono uniti
in una nuova Crociata voluta da Dio,
e sono pronti a radere al suolo Bezièrs:
la Nuova Babilonia!
I tramonti rossi di sangue,
sulle rovine della città dei Catari
e sulle sue 23000 vittime inermi,
segnano il trionfo
del progetto satanico del Gerofante
che solamente la Cabala rivela appieno.
5 = 1 + 2 + 3 +4 + 5 = 15
O vittima ignara
delle macchinazioni diaboliche,
impara ad intendere i Numeri:
essi rivelano verità
condannate come empietà
e tenute nascoste per millenni.
Il Gerofante è l'Eletto
al servizio di Satana,
colui che ne incarna
il disegno originario,
colui che rigetta come eretiche
le idee che possono smascherare
il vero volto del Demonio,
colui che manda ad impalare i diversi
e confina i ribelli nel limbo della Follia
e teme l'avvento delle Nuove Ere.
Egli profana l'Amore,
condannandolo come impuro,
ascolta i peccati
per mezzo dei suoi confessori,
scava nel fondo della tua coscienza,
perché ha per servi
uno stuolo di Demoni
visibili ed invisibili,
che si fanno evocare
col nome di Angeli
e si impongono alla credulità popolare,
come creature
del Signore di tutte le Genti.
Il Gerofante gode fama di grande indovino e padroneggia il mondo dell’occulto come nessun altro. Solitamente dà udienza il Quinto Giorno della settimana per ascoltare le suppliche di coloro che si aspettano un miracolo, una guarigione, una qualsiasi forma di aiuto, o semplicemente chiedono il conforto della sua parola e della sua benedizione.
Malgrado l’età avanzata, evidenziata da una barba completamente bianca, l’aspetto è florido, le guance ancora piene, il busto eretto, lo sguardo indagatore. Nel complesso la sua figura emana un’energia fuori dal comune. Quando si sente affaticato sa dove andare a trovare le forze di cui bisogna, approfittando della presenza passiva e sottomessa dei pellegrini, perché è in grado di impossessarsi dei preziosi fluidi vitali senza venire direttamente a contatto con le occasionali vittime, del tutto ignare di quello che sta avvenendo. Alcuni escono da quegli incontri perfettamente sani nel corpo, altri, sempre più debilitati e prostrati, non sopravvivono a lungo; ma, come sempre accade, sono le guarigioni le più conclamate e pubblicizzate in mezzo al popolo, per cui, in ogni angolo del Regno corre voce che il Sommo Gerofante è capace di compiere le guarigioni più impensate.
La sua fama è cresciuta a dismisura ed ha fatto il giro della Terra. Parallelamente si sono consolidati la sua autorità e il suo potere in mezzo alle genti e praticamente nessuno osa mettere in discussione le sue prerogative di supremo capo spirituale e religioso. Nessuno ne conosce con buona approssimazione l’età, ma gli anziani raccontano che, fin da quando erano ragazzi, il Sommo Gerofante già svolgeva la sua funzione da molto tempo. Qualcuno dice che è immortale e che ha attinto i segreti della vita.
Quasi tutti ne parlano con rispetto. Quei pochi che ne intuiscono i malefici occulti, ne argomentano sottovoce e di nascosto, perché hanno la sensazione di essere ascoltati e temono che saranno puniti. Chi, sconsideratamente e apertamente, gli si è messo contro, è finito arso vivo in qualche rogo purificatore.
Non ha bisogno di consultare nessun Libro per rispondere alle domande più disparate. Da solo è in grado di attingere le risposte e in ogni occasione si sente sicuro ed infallibile, sia quando, con tutta la sua benevolenza, ascolta pazientemente le preci degli umili, sia quando, con tutta la sua determinazione, scaglia la sua maledizione contro l’arrogante miscredente.
La sua insegna, che sempre porta con sé e impugna come fosse una “spada magica”, è in grado di sorreggerlo nei rari momenti di fiacchezza ed è costituita da una Grande Croce, sulle cui braccia si corrispondono i simboli alchemici contrari dei quattro elementi fondamentali della vita: il Fuoco e l’Acqua stanno impressi sulla traversa verticale, mentre la Terra e l’Aria sono impressi sulla traversa orizzontale.
Le braccia sono tenute insieme da una forza invisibile: la ‘Quintessenza’, che dà vita ad un turbine circolare che mescola le energie dei quattro principi della vita.
La sedia lignea, su cui sta seduto il Gerofante, è tutta scolpita a mano e istoriata con effigi misteriose ed indecifrabili. Lo schienale piramidale presenta due icone pentagonali, facilmente riconoscibili, che più che attrarre la curiosità, hanno il potere di stordire. Nella prima, con la punta rivolta verso l’alto, è stato scolpito l’Uomo. Nella seconda rovesciato con la punta rivolta verso il basso, è stato scolpito il Diavolo. Entrambi i pentacoli, uno affiancato all’altro, indicano il dominio che il Gerofante esercita sulle forze del Bene e quelle del Male, ma possono anche significare che il Bene e il Male sono uniti ed indivisi e che nessuno riesce a separarli.
Inginocchiati a terra stanno due monaci dell’ordine benedettino: uno col capo chino in segno di sottomissione; l’altro, più intraprendente osa guardare in faccia il Gerofante. Entrambi sono venuti da molto lontano e chiedono di essere illuminati e uno di loro dice di avere ascoltato la Voce del Silenzio.
La Quintessenza, impalpabile, non cade sotto il dominio dei sensi, non si vede, non si può toccare, ma c’é e la si può percepire solo quando l’individuo ha saputo sviluppare ed evolvere la propria sensibilità corporea in una sensibilità intellettiva più sottile.
Se l’Imperatore incarna fisicamente i 4 Elementi fondamentali e le rispettive proprietà, il Gerofante incarna invece la Quintessenza e il suo Potere d’ordine ‘soprannaturale’ é superiore a quello dell’Imperatore, il quale si limita a governare i corpi, mentre il Gerofante comanda sugli spiriti.
L’area di azione dei due teoricamente dovrebbe restare separata, in pratica la conflittualità tra l’Imperatore e il Gerofante diventa inevitabile e nel tempo finisce col diventare cronica.
La vocazione alchemica - magica dell’Imperatore si scontra con le aspirazioni e pretese ‘atomistiche-materialistiche’ del Gerofante.
Tutto ciò che è sacro, divino, soprannaturale, necessariamente sarà sotto il controllo del Gerofante, il quale non ammetterà interferenze nel suo territorio e bandirà coloro che giudica nemici del suo Verbo e della sua Religione.
L’intolleranza con i suoi strumenti storici (infallibilità, censure d’ordine morale, Libri Sacri, Libri Proibiti, cerimoniali scrupolosi, Inquisizione, torture, carceri, Roghi, scomuniche) è l’ opzione prediletta dal Gerofante, che combatte anche ogni pulsione terrena e aspira ad un godimento d’ordine spirituale. Per questo condanna tutti i piaceri carnali, giudicandoli inferiori e dannosi alla crescita spirituale.
Si tratta di una castità di facciata, allo scopo di circondarsi di un’aureola di santità e per canalizzare le pulsioni individuali e collettive sul piano astrale.
Ovviamente tale ‘sessuofobia’ produce i primi “mostri della coscienza” e crea una pericolosa frattura con il corpo, che viene sacrificato, criminalizzato, demonizzato.
5 = 1 + 2 + 3 + 4 + 5 = 15
L’equivalenza cabalistica rimanda al numero ‘riflesso’ 15, che nei Tarocchi è proprio il Diavolo.
Il Gerofante per potere conseguire un dominio totale sul soprannaturale utilizza lo “spirito del Male” e la sua personificazione più potente: Satana.
Il Gerofante è l’Arcano più impregnato dello spirito occulto di Satana. Dice di essere la manifestazione vivente di Dio in terra, ma il suo potere gli discende solo dal Diavolo.
1 + 4 = 5
2 + 3 = 5
La Natura del Numero 5 è più chiara alla luce di queste due equivalenze.
La prima ci dice che il Gerofante esercita ogni tipo di Magia e tende a trarne anche tutti i profitti materiali possibili, in quanto la Quintessenza unifica i 4 principi fondamentali.
La seconda svela che il Gerofante è in grado di ‘generare’ forze, creature, entità sul piano astrale, utilizzando i dualismi insiti nelle cose. Tali entità non sono visibili all’occhio comune, ma possono essere percepite soltanto dall’occhio della mente. In genere non si manifestano mai per quello sono, e la loro Natura malvagia e occulta spesso inganna lo sprovveduto che si avventura in un terreno estremamente pericoloso.
Un Gerofante è la rappresentazione della natura occulta del Diavolo. Abitualmente camuffa i propri obiettivi e pubblicamente dice di operare in “nome e per volere di Dio”. Ciò gli conferisce un grande credito in mezzo alla gente e gli consente di alimentare la fede collettiva.
Un Gerofante, il più delle volte, eserciterà la professione del sacerdote, del guaritore, dell’astrologo, del cartomante; ciò gli consentirà di venire a contatto con un grande numero di persone deboli, influenzabili, superstiziose, ingenue, che si affidano interamente a lui e che potrà manipolare a suo piacimento per i propri fini. Tali persone nel tempo saranno colpite da mali strani, perderanno preziose energie vitali e dipenderanno completamente dalla volontà e dalle direttive del Gerofante.
Le energie di cui lo Gerofante abbisogna per compiere le sue malie gli saranno fornite da tutti coloro che lo frequentano abitualmente e che soggiacciono alla sua volontà. Alle sue vittime il Gerofante “succhierà lentamente le forze”, seguendo la tecnica, a lui ben nota, del “vampirismo astrale”(così chiamato per il modo di procedere, simile a quello del ‘vampiro’, pipistrello che beve il sangue delle sue vittime predilette).
La figura geometrica che visualizza il Numero 5 è il Pentacolo, noto fin dai tempi dei Pitagorici e considerato un segno di distinzione, una potente chiave di accesso degli iniziati al mondo dell’Occulto.
Il Pentacolo, nella sua forma esterna appare come una stella a cinque punte ed é costituito da 5 linee e da 10 punti. Può essere costruito con cinque tratti della mano differenti, che sono chiaramente indicati dalla sequenza dei Numeri 1,2,3,4,5,6,7,8,9 e 10. All’interno della figura si può intravedere un pentagono, sui cui lati sono stati costruiti cinque triangoli
Geometricamente gli Elementi che costituiscono il Pentacolo rimandano al Numero 15. Il Legame esistente tra il 5 e il 15 già ci era noto ed era stato illustrato dall’equivalenza cabalistica
5 = 1 + 2 + 3 + 4 + 5 = 15
Il Pentacolo visualizza tale Legame, lo rende esplicito, operante.
Il medesimo Pentacolo può assumere due configurazioni diverse:
- quella con la punta rivolta verso l’alto, entro la quale si può inscrivere una figura umana, con le braccia allargate e le gambe divaricate in segno di massima disponibilità e apertura verso il Mondo;
- quella con la punta rivolta verso il basso, entro la quale si può intravedere il viso del Diavolo, con le corna, le orecchie aguzze e il mento del capro.
I due Pentacoli, anche se vuoti, a tratti assumono un aspetto realmente diverso: il primo solare e rassicurante ha tutta l’aria di una buona stella luminosa e sorridente; mentre il secondo appare infido, oscuro e neppure il cerchio solare riesce a conferirgli un aspetto migliore.
Eppure i due pentacoli sono identici, basta ruotarli ed assumono uno la configurazione e la connotazione dell’altro. Quello buono si trasforma in cattivo e quello cattivo in buono. Basta capovolgere il Pentacolo per visualizzare al medesimo tempo un’essenza benevola ed un’essenza malevola, che possono essere assimilate alle due facce di una medesima medaglia.
La Cabala e il Pentacolo visualizzano la natura del Numero 5 e mostrano chiaramente la relazione profonda che intercorre tra la Quintessenza e il Male, che non sono visibili, non operano alla luce del sole, ma si occultano e sfuggono ad ogni indagine superficiale.
Tutto ciò dimostra che il Male, per occultarsi, si é modellato uniformandosi agli stessi meccanismi che sovrintendono la Quintessenza, fino al punto che riesce a confondersi con essa.
Se consideriamo la valenza positiva del Gerofante ci accorgiamo che esso utilizza la Quintessenza per farne il fondamento della Religione e per trasmetterla sotto forma di un’energia che può ridare speranza e salute agli infermi.
Il Gerofante riesce sempre a dare semplici risposte di speranza in un futuro ultraterreno ai molti interrogativi proposti dalla gente comune; nel medesimo tempo evoca il Messia delle Verità che tutti aspettano.
L’Arcano Numero 5 assolve alla funzione di plasmare le coscienze nel nome di un’unica fede. Non ci devono essere individui che pensano con la propria testa. Questa è stata l’essenza della religione nella storia dell’umanità.
Chi invoca il Gerofante sa che non può servirsene, ma ne sarà per sempre dominato, infatti chi ha fede nel dogmatismo della religione è una persona devota e passiva che si lascia guidare da chi ha più autorità di lui e preferisce delegare ad ‘altri’ il senso della propria esistenza.
Le norme morali e le Verità, nel corso dei tempi, sono state trascritte su Libri considerati poi Sacri che non si possono mettere in discussione, ma esse, al contrario, sono già scritte nella nostra coscienza ‘che sa’ e deve solamente ricordare, per cui i Libri Sacri sono solamente uno strumento di potere.
Il vero saggio non dovrebbe fare proseliti. E neppure dovrebbe scrivere Libri. La Verità infatti già è nella nostra interiorità, nascosta e bisogna solo farla affiorare.
Questo “Discorso sopra l’origine dei Tarocchi alla luce della Filosofia dei Numeri” vuole essere semplicemente una guida, una indicazione a leggere più in profondità nella propria coscienza.
La città e il pensiero dei Catari sono dei simboli che rivendicano il diritto della “libera coscienza” di attingere la Verità in maniera autonoma, senza imposizioni, senza guide spirituali che pretendono di possedere il monopolio della fede.
Per questo la città del Catari è diventata la patria di tutti gli eretici che sarà in ogni tempo osteggiata e simbolicamente rasa al suolo. Ed è per questo che i tribunali della presente e futura Inquisizione bruceranno Libri blasfemi e ne condanneranno gli autori al rogo.
E questo controllo attivo e subdolo della coscienza di ogni creatura umana non avrà mai fine perché nasceranno sempre nuovi strumenti di controllo più sofisticati e nuove creature, per brama di danaro, di onori e di gloria, si inginocchieranno ai piedi del Gerofante di turno vendendo il proprio corpo e il proprio spirito.
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