I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Significato psicologico, Interpretazione e Significato.
“Siamo come nuvole sparse
di un temporale che muore”
- dirà il primo Cavaliere.
“Siamo i figli del tempo
che si frantuma
nei granelli di sabbia
adagiati sul fondo della clessidra”
- dirà il secondo Cavaliere.
“Siamo l'ancora poggiata
sul fondo del mare
quando è notte
e la luna fa da corolla
alle tenebre”
- dirà il terzo Cavaliere.
“Siamo i poeti silenti
seduti ai confini della vita”
- dirà il quarto Cavaliere.
“Perché abbiamo già visto la fine dei tempi
e ascoltato la Voce dell'Apocalisse”
diranno all'unisono
i Quattro Cavalieri.
Emersi da un buco nero,
apparso nel cielo d'improvviso,
come fosse uno squarcio di tela
sul palcoscenico della vita.
E un brivido ci percorrerà
la schiena, come folgorati
dalla Rivelazione.
La Terra corrugherà e confonderà
valli e montagne con un boato profondo
scaturito delle viscere più profonde.
I malfattori cercheranno di sfuggire al loro castigo
e non troveranno luogo per nascondersi;
i vivi invidieranno le sorti dei morti,
perché intravedranno nitidamente
il Peccato Originario
messo a nudo nella propria coscienza.
Dal Cielo cadranno fulmini nerastri
e tutti guarderanno attoniti verso di loro
e il clamore dei dannati,
unito alla dissoluzione del Tutto,
atterrirà le genti indifese
prostrate sulla nuda zolla.
L’oscurità avvolgerà il Sole e la Luna
e le Stelle del firmamento
saranno l’unica luce visibile
fino ad affievolirsi e a svanire del tutto
alla vista delle genti smarrite.
E la materia stessa
vibrando intensamente
si trasfigurerà
liberandosi dalla schiavitù del Maligno.
E dall’immane rimescolamento scaturirà
il Grande Carro degli Dei
che trionfante accoglierà
e porterà in salvo i fedeli Figli
dei Catari itineranti.
Le nuvole sopraggiungono ad oscurare la luce del Sole e anche la Città degli Eletti viene sconquassata da un grande boato. Le mura ciclopiche che la proteggono non hanno resistito e si sono come sgretolate dal di dentro. Il paesaggio è diventato tutto pianeggiante e si vede fino all’orizzonte. Non ci sono più vallate e monti, antri dove nascondersi, luoghi ove isolarsi, case con camini per proteggere la propria intimità e nascondere i propri vizi. Un manto d’erba continuo, senza più recinzioni, corre uguale fino all’orizzonte. Alcuni uomini paralizzati dalla paura osservano istintivamente il cielo, che si è coperto di molte lingue di fuoco e pregando aspettano il Giudizio della fine dei tempi. I più corrono impotenti e disperati. Le vibrazioni della crosta terrestre aumentano sensibilmente e preannunciano un terremoto terrificante. Il mare sembra essere stato inghiottito dall’abisso. I grossi cambiamenti in atto stanno assumendo proporzioni fino ad allora impensate, perché è arrivato per tutti il momento dell’Apocalisse. Tutto ciò che accade in basso, accade anche in alto. Le Stelle sono risucchiate come da un vortice. La materia stessa si trasforma e la straordinaria metamorfosi mostra il vero volto delle creature. Tutti i malvagi non riescono più a mimetizzarsi. Tutto, nel lungo istante fatale, è improvvisamente chiaro. Qualsiasi uomo intuisce le proprie origini, il proprio cammino e il proprio obiettivo; anche l’essere più idiota saprebbe adesso rispondere con esattezza agli eterni interrogativi senza risposta della Sfinge. L’Inconscio collettivo non è più in grado di nascondere nulla. Il Mondo si sta aprendo come uno scrigno e la coscienza delle creature insieme a lui.
Questa ultima ‘visione cosmogonica’ dei Tarocchi riassume la storia dell’universo: dalla sua genesi alla sua dissoluzione finale.
Non possiamo rinunciare al conforto e alla sapienza della Cabala neppure questa volta.
2 > 0 = 20
I segni inconfondibili dell’Apocalisse già sono preannunciati e custoditi nel Tempio della Conoscenza entro cui l’Inconscio collettivo si è incarnato.
Il Folle - lo zero – mentre si lascia cadere nell’abisso ne riceve come una premonizione. E’ il Folle che imprime alla Ruota del Divenire la vibrazione fatale che sconvolge gli equilibri naturali.
Il Numero 20 nasce dall’accostamento del Numero 2, il dualismo originario, allo Zero. Quando le contraddizioni esplodono fino all’inverosimile, in maniera sconsiderata e folle; quando si è stretti tra la morsa del Numero 2 e dello Zero, si sta avvicinando la fine dei tempi. Il trionfo della Follia e dei dualismi sconvolgono l’unità delle cose e nasce, dalle stesse viscere della terra, l’Apocalisse
A partire dall’anno 2000, le genti della Terra saranno percorse da forti emozioni e la materia da forti cambiamenti.
All’approssimarsi dei tempi ‘apocalittici’ le contraddizioni si esasperano sempre più e rasentano la Follia. Lo Zero mette in moto un processo di rottura degli equilibri macrocosmici.
L’Apocalisse ha le sue chiavi di accesso. E’ estremamente difficile indicarne il momento esatto, anche perché è attraversata dalla natura dello Zero che è imprevedibile e repentino.
Gli enigmi della Sfinge e i destini del Mondo saranno chiari solo nell’istante finale dell’Apocalisse.
Nell’Arcano compaiono i 4 Cavalieri che annunciano l’Apocalisse come si legge nel libro omonimo di San Giovanni. Questi 4 simboli rinviano ai 4 Elementi fondamentali della vita e alludono alla trasformazione della materia vivente.
20 = 1 + 2 +3 +4 +5 +6 + 7 + 8 + 9 + 10 + 11 + 12 + 13 + 14 + 15 + 16 + 17 + 18 + 19 + 20 = 210 = 2 + 1 + 0 = 3
Il Numero 20 si riflette dunque nel 3 e contiene le valenze del 2, dell’1 e dello Zero.
Possiamo osservare che il 20 percorre a ritroso la natura del Due, dell’Uno e dello Zero, come se l’Albero della Cabala venisse inghiottito nell’Abisso dello Zero e tutto tornasse alle medesime condizioni di partenza, all’uovo originario, a cui allude il “numero riflesso” Tre
L’Apocalisse riporta tutti i Numeri allo Zero, all’istante iniziale che precede la nascita del Mondo.
1 + 19 = 20
Nel Sole i 4 elementi fondamentali manipolati dal Mago coesistono allo stato originario, perché nel Sole si manifesta la grande energia primaria da cui tutte le cose sono scaturite. L’Apocalisse scaturirà dalla perfetta assimilazione del Sole e del Mago, che nel momento cruciale svolgeranno lo stesso ruolo e riporteranno il Tutto all’istante originario.
2 + 18 = 20
La stessa Luna preparerà l’Apocalisse e svolgerà un ruolo attivo nell’accentuare quei dualismi che costituiscono la linfa vitale che alimenta l’Inconscio. I dualismi come caldo e freddo sono elementi indispensabili alla genesi della vita perché rendono possibile il movimento e le trasformazioni. La Luna è l’astro preposto ad ogni tipo di cambiamento e l’Apocalisse coinciderà con la sua piena luce nell’emisfero buio.
3 + 17 = 20
Nuove stelle brilleranno e nasceranno nel firmamento e annunceranno l’Apocalisse. Dalle Stelle è scaturita la genesi delle creature, come progetto collettivo degli Dei. L’Apocalisse va intesa come una trasformazione ulteriore del Mondo a cui parteciperanno tutte le Stelle.
4 + 16 = 20
Ora i 4 Elementi fondamentali sono uniti, legati e combinati in maniera diversa. Prima dell’Apocalisse la Torre alchemica riuscirà a liberare i 4 Elementi fondamentali e scomporre i legami originari. Il grande Alchimista nel pieno possesso delle 4 Virtù Ermetiche agirà in modo tale da dare un ulteriore impulso al processo apocalittico, al quale concorrono nel medesimo modo tutte le equivalenze cabalistiche nel loro complesso e non una sola in particolare. Per cui esiste una condizione necessaria e sufficiente perché si verifichi l’Apocalisse che si compiano tutti i processi descritti da
1 + 19 = 20
2 + 18 = 20
3 + 17 = 20
4 + 16 = 20
5 + 15 = 20
6 + 14 = 20
7 + 13 = 20
8 + 12 = 20
9 + 11 = 20
10 + 10 = 20
5 + 15 = 20
La Quintessenza e il Diavolo interagiscono. Il Diavolo ha perfettamente imitato la Quintessenza per mimetizzarsi. Quando la Quintessenza sarà perfettamente assimilata dal Diavolo essa sarà stata completamente ricondotta dal sottile al denso e si sarà liberata dalla simbiosi con Satana, per cui le energie potranno fluire di nuovo dal denso al sottile e il flusso apocalittico sarà inarrestabile.
6 + 14 = 20
L’Apocalisse sarà il compimento del processo alchemico sottile > denso - denso > sottile. Il lavoro alchemico darà i suoi frutti nel corso della paziente opera di distillazione e l’Innamorato, infranta la stasi epocale, riuscirà a distinguere nitidamente il Bene dal Male e a separare Satana dalla Materia. Così inizierà la grande trasformazione dell’Apocalisse.
7 + 13 = 20
Il Carro e il messaggero degli Dei annunciano anche l’Apocalisse, la Morte del sistema Mondo. Quando l’alterazione dello stato di natura è giunto al limite estremo, la struttura della stessa materia vivente esaurisce la sua spinta iniziale vitale e avviene l’ultima repentina trasformazione: l’Apocalisse.
8 + 12 = 20
L’Apocalisse incrinerà l’Equilibrio cosmico esistente che per tanto tempo è stato preposto alle leggi inflessibili della materia.
Il sacrificio dell’Appeso, nel nome degli alti valori morali, nel corso dei tempi porterà ad un nuovo Equilibrio universale e questo renderà possibile l’Apocalisse.
9 + 11 = 20
In eguale misura sarà necessaria la costante ed instancabile ricerca dell’Eremita e la forza interiore della Donzella per determinare una certa previsione dell’avvento imprevedibile dell’Apocalisse. Questa ultima trasformazione della materia scaturirà dal di dentro, da un’energia interiore simile a quella che possiede la Donzella. E il meccanismo apocalittico sarà innescato non da un potente strumento di distruzione, ma da una semplice innocua e fioca luce trasportata da una persona di rango non elevato.
10 + 10 = 20
La Ruota gira ora in un senso, ora in un altro e questo rende possibile il Divenire e le trasformazioni e l’Apocalisse fa parte del Divenire, rientra nelle possibili trasformazioni. Un’altra Ruota, paragonabile all’energia di un buco cosmico nel firmamento, assimilerà il Mondo trasformandolo e rigenerandolo. La rottura degli equilibri, l’uscita dallo Stato di Natura, il peccato originario hanno contraddistinto in maniera indelebile il cammino delle creature nel Mondo. L’intero equilibrio del sistema biologico è stato sconvolto. Il decadimento della materia, le malattie, la lotta per la sopravvivenza, l’isolamento esistenziale, l’assenza di risposte univoche, lo smarrimento, la ricerca infinita del senso della vita, sono state la conseguenza di una frattura originaria che non si è più risanata. I Tarocchi raccontano della genesi ed anche della fine dei tempi e cercano di indicare anche un cammino alle creature che passano lungo il sentiero della storia. La tanto temuta Apocalisse sarà anche il momento del riscatto e della rigenerazione. Beati coloro che avranno la sorte di assistervi, perché le loro tribolazioni, le loro angosce e schiavitù saranno finite per sempre.
Nel libro dell’Apostolo Giovanni, dedicato all’Apocalisse incontriamo alcuni numeri decisamente cabalistici. Tra essi spicca il Numero 666 che solitamente viene associato alla Grande Bestia.
Se sottoponiamo al processo di riduzione cabalistica il Numero 666 avremo il Numero 222111. Esso va inteso come una sorta di amplificazione tridimensionale del Numero 21. Questo significa che il nemico più grande della rigenerazione finale è proprio Satana che ha cercato di assimilare anche il Numero 21 e di snaturalo, di farne un proprio dominio, camuffandolo in un triplice stallo dell’Innamorato, proprio per bloccare quel processo che lo costringerà ad uscire allo scoperto e lo sconfiggerà per sempre ricacciandolo nell’abisso dell’indistinto da cui è emerso.
Se il sesto Arcano del primo ciclo, l’Innamorato, personifica un immobilismo attivo e costruttivo, la stasi – in un certo senso dinamica - di fronte a due strade seducenti e percorribili; se il sesto Arcano del secondo ciclo presenta il fenomeno naturale della Morte anche nella sua cieca violenza, nella sua aggressività sociale e pubblica; il sesto Arcano del terzo ciclo, l’Apocalisse, ha per oggetto la morte cosmica, estesa all’intero Mondo e non solamente ad una singola creatura.
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