I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Significato psicologico, Interpretazione e Significato.
Alle volte accade
di essere spettatori di eventi
portentosi generati
da un genio diabolico.
Accade di vedere
un'acqua immobile
prendere forma d'albero
nello specchio di un lago.
Accade d'essere nuvola librata
mossa dalla voce del vento
prima dell'arrivo del temporale.
Accade d'ascoltare
la parola d'una antica statua
lasciata nella spiaggia
da naviganti misteriosi.
Accade di toccare
con le mani la rena
e scoprirvi un millenario fossile
di pesce impresso nella pietra.
Accade di respirare
l'odore forte della terra
bagnata dalla pioggia
e percepire la presenza
di tutte le creature passate
in un sol istante.
Accade di giungere
in un luogo sconosciuto
e di avere la certezza del mistero
della propria impronta,
visibile in una corteccia d'albero.
Accade di ricordare,
in una notte senza sonno,
il tempo che riassume
tutta la propria vita
e di cullarsi nei dolci ricordi.
Accade di bere
gli umori della passione d'amore
e tornare nel ventre che ci dette la luce.
Accade di scorgere in lontananza
la indistinta presenza del demone
che influenzò sui nostri eventi,
raffigurato come un mostro di pietra
che si alimenta con la lussuria degli umani,
resi schiavi di una passione naturale,
proibita dall’Inconscio
per alimentare coi tabù
il fascino del peccato.
Accade di avvertire nella propria fibra
il tocco di una mano invisibile
che manipola la mente
per asservirla ad una estranea volontà.
Accade di intuire l’assenza di libertà
nei nostri atti quotidiani
che siamo costretti a compiere.
Accade di andare incontro
alla Ruota del Destino
e cercare di mutare
le oscure sorti
di cui siamo riusciti a carpire
per un attimo
la quintessenza.
Accade di infrangere
con la forza dei Numeri
l’Ara Diabolica del 15
riducendola ad un 10 + 5
e di respirare senza più l’antico affanno.
Accade così di sentirsi più vicini agli Dei
come una particola del Tutto
grazie alla Forza della Cabala:
l’unica capace di liberarci
dall’eterna schiavitù del Maligno.
La città del Diavolo appare come una fortezza medioevale immensa circondata da mura ciclopiche. L’unica porta di accesso alla città è posta al di sotto di un gigantesco idolo di pietra che sbarra il passo a chiunque voglia entrare entro quelle mura. Il piedistallo su cui l’idolo sta seduto ha la forma di un altare e la porta quasi si confonde col riquadro d’oro che è posto al centro.
Un uomo per entrare deve chinare il capo e passare sotto le gambe dell’idolo oscenamente divaricate.
Chiunque può identificare la natura satanica della statua dalla testa che è simile a quella di un capro dalle corna d’oro, le quali, congiuntamente alla barba appuntita e alle aguzze orecchie, configurano esattamente un Pentacolo invertito, simbolo del Male.
Il Pentacolo, costruito con 5 tratti della mano e costituito da altrettante linee e 10 punti, rimanda al numero 15.
Dalla schiena si aprono due grandi ali, che danno la sensazione di contenere la città intera e che sembrano stringere in una morsa infernale chiunque si approssima all’idolo. Le ali non hanno nulla della soavità e della magnificenza tipiche degli uccelli più nobili, perché assomigliano a quelle di un enorme pipistrello: mezzo volatile e mezzo roditore che si nutre del sangue delle sue vittime.
Le braccia e il petto sono quelle di una femmina attraente.
Dalla vita in giù, fino alla caviglia, il corpo coperto di squame, ricorda quello della mitologica sirena, parte donna e parte pesce.
Le zampe con zoccoli, coperti di fitto pelo, riprendono la foggia del capro.
L’idolo di pietra vivente è continuamente animato da una forza possente, che lo percorre da cima a fondo, paragonabile ad una scarica elettrica che tramuta la statua in fibra vivente.
Il Maligno, inizialmente avvolto nell’oscurità, prende vita e si illumina gradualmente a tratti: a partire dalla testa rossa avvinazzata del capro dagli occhi di Fuoco, passando poi per le ali violacee e fluttuanti nell’Aria pronte a spiccare il volo, fin su la carne rosa delle mammelle profumate di latte, mettendo in risalto le squame verdi umide d’Acqua delle gambe, fino agli zoccoli del capro neri come il carbone della Terra.
L’escrescenza carnosa, a forma di Pentacolo, che sporge dalla fronte dell’idolo, si anima e si spalanca come una bocca e lascia fuoriuscire ora delicati profumi d’incenso, ora fumi pestilenziali. Sicuramente sta lì il centro propulsore dell’idolo che riesce a fare suoi i sussurri spasmodici della lussuria condensata nella città e li tramuta nella Voce di Satana, che fuoriesce da quell’antro di carne che conosce tutte le lingue di coloro che hanno trapassato il fiume infernale dell’Averno.
Le braccia tatuate e piegate formano uno stendardo svolazzante su cui sono impresse le quindici lettere
D I S S O L V E C O A G U L A
che come Voci infernali, cupe ed ansanti di fatica e piacere, sono scandite indefinitamente ed alternativamente dalla bocca:
Dissolve - Coagula, Coagula - Dissolve, Dissolve - Coagula...............................................
La mano destra dell’idolo stringe una torcia incendiaria che non si esaurisce mai e che simboleggia l’appetito sessuale degli uomini che mai si appaga; la mano sinistra regge un pentacolo, simbolo dell’unione sessuale.
Le energie che alimentano il Diavolo derivano invece dalla natura stessa della copula sessuale. L’energia fluisce dal maschio alla femmina, quando lo zampillo spermatico feconda l’uovo femminile.
Il maschio, nel fare scorrere il fluido accumulato, a poco a poco si esaurisce - D I S S O L V E -, mentre la femmina capta, solidifica tale corrente vitale nel suo ventre - C O A G U L A - .
E’ evidente che il Maligno sovrintende, guida e rinforza gli appetiti sessuali, al punto che nessuno dei due copulanti ne esce mai soddisfatto. L’impulso è quello di rincorrere il piacere sessuale indefinitamente.
La schiavitù agli appetiti sessuali d’altronde è eloquentemente riscontrabile nei due uomini nudi ai piedi dell’idolo. Entrambi incatenati per il collo ad un grande anello d’oro, che sporge dall’altare, hanno delle piccole corna ed un’aria satanica che li fa assomigliare, il primo, ad un satiro ebbro, e la seconda, ad una ninfa in calore.
Nonostante la due creature siano incatenate sotto l’altare satanico, esse celebrano con entusiasmo e frenesia ogni tipo di lussuria. Attraverso ripetute copule rendono possibile il cerchio della schiavitù sessuale, i cui strumenti passivi sono la lascivia femminile e l’eretismo maschile.
Un evento perturbatore, progettato dal Diavolo, ha incrinato l’atmosfera paradisiaca che contraddistingue il Mondo nel suo stato originario.
L’attrazione fisica e sessuale, solo in parte sublimata dall’amore, col tempo è diventata un subdolo mezzo di dominio e sopraffazione reciproca.
In tal modo il Maligno signoreggia la materia e la mantiene eternamente aggregata, a spese dell’etereo. E’ lui indubbiamente il grande controllore del mondo materiale.
L’Idolo del Diavolo che schiavizza gli umani incatenati ai suoi piedi presuppone un riconoscimento indiretto ad una “entità definita” che incarna il Male e spinge le creature a compiere il Male.
La chiave dell’intera vicenda del Mondo sta proprio nel cercare di mettere a fuoco la natura del Diavolo perché il grande sublime mascheramento sta proprio in questo: il Diavolo ama essere rappresentato per quello che ‘non é’ e non per quello che é.
Il Diavolo sta dentro le cose, camuffato, come il 5 all’interno del “quadrato magico”.
4...............9...............2
3...............5...............7
8...............1...............6
Questo “quadrato magico” percorso nei suoi lati, assi e diagonali dà sempre come risultato il Numero 15 per ben 8 volte.
15 x 8 = 120
120 = 1 + 2 + 3 + 4 + 5 +.... + 120 = 7260 = 7 + 2 + 6 = 15
Moltiplicando il Numero 15 per 8, abbiamo il Numero 120, che se sottoposto ad un processo di riduzione dà sempre il Numero 15. Fatto questo assai sorprendente e singolare!
15 = 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11+12+13+14+15 = 120 = 1+2+0 = 3
Anche dal frazionamento del Numero 15 si ottiene il Numero 120, che deve essere considerato quasi “una costante occulta” del Diavolo.
La sequenza naturale è ovviamente quella indicata dai primi Numeri:1 - 2 - 3. Il Diavolo – individuato dalla costante occulta 120 – sembra essere scandito dai numeri 1 - 2 – 0, come se alla sequenza naturale sostituisse il Numero 3 con lo Zero, alla Dea la Follia. Il non-essere riprende il posto della genesi dell’essere e questo spiega la genesi del Diavolo.
1 + 2 + 3 + 4 + 5 = 15
Ma forse la constatazione cabalistica più sorprendente è che il Numero 5 - che è relazionato con chi amministra il sacro e manipola la quintessenza - evoca sempre il Numero 15.
Come a dire che il Diavolo alberga sempre a ridosso del sacro.
Tutti noi sottovalutiamo la funzione che il Diavolo riveste nei sistemi religiosi e pensiamo che si tratti di un semplice corollario; mentre invece svolge un ruolo fondamentale, infatti ogni teologia crea, insieme al Mondo, anche il suo Diavolo. Non ne può fare a meno del resto, perché senza Diavolo l’intera impalcatura non si reggerebbe.
Nel nostro sistema dei Tarocchi noi sosteniamo che nessun Dio ha creato nulla, ma che il Mondo si è organizzato per virtù intrinseca ad opera di molteplici Dei che sono stati spodestati ad opera dell’arroganza del monoteismo.
Con altrettanta fermezza dobbiamo sottolineare l’esistenza di un principio originario che gestisce il Male e lo alimenta con creature, umane e non umane, schiave dei suoi voleri.
Il principio del Male non è solamente esterno alle creature, ma esso alberga nella coscienza, allo stato latente, nascosto, sotto forma di Inconscio Collettivo. Il Male originario si è incarnato nell’Uomo, per perseguire il suo progetto di corrompere il Mondo.
Vasta è la schiera delle creature del Demonio che hanno sviluppato poteri paranormali e se ne servono per instaurare il loro invisibile impero criminale a danno di quei malcapitati che capitano loro sotto tiro.
Queste persone attirano gli ingenui nella loro sfera d’attrazione e sferrano il loro colpo mortale per il gusto del male fine a se stesso. Operano come degli assassini senza usare armi letali che lasciano impronte, o tracce di sangue. Nessuna prova concreta contro di loro li può inchiodare in un’aula di un Tribunale di Giustizia.
Le schiere dei criminali sono ampie. Le Leggi del Potere corrotto garantiscono loro impunità. I crimini che vengono alla luce sono i meno numerosi e compiuti da coloro che dispongono di mezzi meno sofisticati.
Il Male si è esteso a macchia d’olio, come una malattia, visibile ed invisibile.
1 > 5 = 15
Nel Diavolo ci sono le proprietà magiche del Numero 1 e la sua natura, imparentata con il Numero 5, sfugge al dominio dei sensi ed è invisibile come la Quintessenza.
1 + 2 + 3 + 4 + 5 = 15
I primi cinque numeri, sommati tra loro, danno come risultato il Diavolo, che fa sue le proprietà creative ed originali del Mago, che sa come custodire i segreti della sua ambigua natura come la Vestale, che sa nascere in ogni cuore come la Dea, che detiene un potere assoluto come l’Imperatore, che accompagna ogni evento sacro come fa lo Gerofante.
1 + 14 =15
Il Diavolo è originario come il Mago, è in grado di trasformarsi e di camuffarsi in maniera sorprendente: questa capacità è la sua caratteristica peculiare, la sua più propria essenza. Per questo ha fatto sue tutte le prerogative dell’Alchimista e riesce a trasferirsi indifferentemente dal sottile al denso, incarnarsi e mimetizzarsi, svanire, beffarsi della Morte corporale e riproporsi in un'altra creatura.
2 + 13 =15
Il Tempio della Conoscenza custodisce tutti i segreti scaturiti dall’uscita dallo stato di natura e ovviamente si sposa bene con la natura ambigua del Diavolo il cui obiettivo primo è quello di corrompere l’equilibrio naturale. Il Diavolo è stato il primo che ha violato il Tempio della Conoscenza e ne è stato l’indiscusso e primo artefice, perché sui dualismi universali ha costruito e potenziato se stesso, capovolgendo e corrompendo il bene nel male. Parimenti ha sposato la Morte corporale e l’ha amplificata nei modi più crudi e dolorosi possibili, perché ogni evento angoscioso e raccapricciante lo rinforza e lo evoca. Così troviamo il Diavolo a ridosso degli incubi, dello strazio della carne, della proliferazione del terrore nelle sue manifestazioni più svariate.
3 + 12 = 15
Il Diavolo si è incarnato come la Dea, seguendo lo stesso percorso, ha perso le prerogative originarie divine per andare ad impossessarsi della materia, del processo stesso di generazione e dare così alimento ad altre creature diaboliche in un processo senza fine. Anche l’Appeso, che pare essere l’Arcano più lontano dai progetti del Diavolo, è stato a sua volta assimilato dal meccanismo di controllo diabolico che sovrintende ogni accadimento rilevante umano e lo amplifica e lo sostiene e lo incanala verso la direzione voluta dal Maligno. Che il Mondo sia sotto il tallone del Diavolo è abbastanza evidente: basta dare uno sguardo attento agli eventi quotidiani. Ci sono però anche creature nobili disposte a sacrificarsi come l’Appeso, in nome dei più alti ideali e in modo di potere alimentare la rappresentazione del Bene sulle pubbliche piazze.
Da individui eccezionali che si immolano il Diavolo riesce sempre a far scaturire le peggiori conseguenze. Dalla predicazione di Gesù è nata una Chiesa intollerante che ha avuto nell’Inquisizione la sua arma più efficace per sconfiggere l’Eresia.
4 + 11 =15
Sono 4 le Virtù Ermetiche, che trovano una loro corrispondenza nei 4 Elementi fondamentali. Il Diavolo possiede queste 4 Virtù e padroneggia pure la Forza della Donzella, che può essere considerata come la sintesi più attiva e feconda di quelle Virtù. La natura del Diavolo, la sua grande capacità di sopravvivenza attraverso i tempi è dovuta proprio alla capacità di assimilare al massimo quanto è stato fatto di meglio e di indirizzarlo poi nella direzione sbagliata.
Dal punto di vista alchemico possiamo considerare la forza della Donzella analoga alla forza di coesione che tiene uniti i 4 Elementi. Il Diavolo è riuscito anche ad impossessarsi dei legami alchemici per rendere la materia più compatta, per vanificare il passaggio dal denso al sottile, per rendere più problematica l’ascesi spirituale del singolo. La Morte corporale secondo i disegni del Diavolo deve essere l’ultimo stadio. Per questo il Diavolo nei Tarocchi è stato messo a ridosso dell’Alchimista, perché è il Maligno il grande nemico dell’Alchimia, della più mirabile delle trasformazioni, che riesce dal corpo a trarre alimento ed energia per sconfiggere la Morte.
5 + 10 = 15
La Quintessenza è le sue proprietà sono forse una delle prerogative esclusive del Diavolo, perché è riuscito perfettamente ad appropriarsi dei meccanismi che sovrintendono la Quintessenza: quali la indeterminazione, la mimetizzazione, l’onnipresenza, la mutazione, lo stato sottile. A suo modo il Diavolo è diventato la quintessenza del divenire perché riesce ad imprimere alla Ruota del Divenire i movimenti a lui più congeniali e riesce a dare un’impronta indelebile alla storia umana, che è sempre più dominata dalle forze del Male.
Il Diavolo é nelle cose, non fuori di loro; non é un’entità definita che si lascia osservare e studiare, che mostra la sua vera identità; é capace di usare come veicolo la Quintessenza per camuffarsi.
6 + 9 = 15
L’Innamorato più di ogni altro Arcano sente la presenza distinta del Diavolo che proibisce ed alimenta gli appetiti sessuali. La codificazione dei tabù sessuali è stata alimentata dagli ‘scriventi’ e voluta fortemente dal Maligno. Nello stato di natura la sessualità era vissuta in maniera innocente, senza malizia, senza proibizioni. La sessualità era uno scambio, una conoscenza del corpo e della mente. Oggi è stata ridotta a penetrazione e possesso, a dominio dell’altro, a violenza del più debole da parte del più forte. Anche l’Eremita nel suo girovagare solitario sente spesso la presenza del Maligno che sa insinuarsi nelle sue riflessioni pacate, nella sua voglia di fare luce attraverso le Tenebre. Anzi il Maligno di solito predilige la frequentazione di queste persone più nobili, perché i più rozzi si accontentano di meno e si fanno meno domande e sono meno pericolosi.
7 + 8 = 15
Il messaggero degli Dei Ermes secondo il mito spesso viene inviato per illuminare il cammino dei più meritevoli. Il Diavolo proviene dallo stesso mondo delle essenze ed ha voluto appropriarsi della stessa funzione di guida e di consigliere che incarna il più disponibile degli Dei. La sua presenza è a ridosso della nostra coscienza e spesso parla ai più sotto le mentite spoglie degli Angeli o dei Santi, dei profeti che parlano in nome di Dio, per rafforzare la loro Voce. Il Diavolo è anche riuscito ad assimilare la natura dell’Equilibrio, ad entrare nei meccanismi del progetto cosmico collettivo. Il Numero 7 unito al Numero 8 – secondo una certa logica monoteistica – dovrebbe proprio dare per risultato Dio, che è per definizione perfetta Sintesi ed Equilibrio – ma invece nei Tarocchi questa equivalenza fondamentale ci dà la presenza del Diavolo, il solo principio tangibile e palpabile, col quale dobbiamo fare i conti e convivere ogni giorno. Non c’è un principio del Bene Assoluto. C’è piuttosto il suo contrario: la presenza del Male nelle sue forme più svariate, mascherate e polimorfe.
15 = 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11+12+13+14+15 = 120 = 1+2+0 = 3
Il frazionamento del Numero 15 ci consente di analizzarne meglio la natura attraverso i 4 Numeri ottenuti: le valenze 1, 2, 0 e il riflesso 3.
Il Diavolo passando attraverso i poteri del Mago, del Tempio della Conoscenza e del Folle, perviene alla sua stessa genesi. Grazie a questi poteri riesce a camuffarsi completamente, a farsi cercare dove non sta e ad essere dove nessuno si aspetterebbe di trovarlo. Abitualmente, per tradizione culturale e religiosa consolidata, si é soliti associare il Diavolo ai piaceri carnali, che naturalmente sono i più naturali ed istintivi che ci siano.
Questo consente al Diavolo di essere evocato ogni volta che il ‘trasgressore’ si procura dei “proibiti piaceri”. Il Diavolo dunque trova alimento e si rafforza nella sessualità proibita. Se la sessualità fosse lecita e considerata con naturalezza il Diavolo dovrebbe trovare un altro meccanismo per essere evocato.
Tutte le religioni hanno sempre alimentato le fobie del sesso ed ovviamente questo non ha fatto altro che centuplicare le forze di Satana. Ogni religione fa il gioco del Diavolo, che per essere più potente si spaccia per un’entità maligna antagonista del Dio Buono.
Il Diavolo é l’Inconscio che si nasconde e progetta Tabù sessuali; è il progetto originario di essere Dio del cielo e della Terra.
Al Diavolo non si sfugge pregando, o ricorrendo ad ogni altra forma di superstizione o alienazione. L’unica forma per difendersi é di affrontarlo, di guardarlo in faccia. Lui si nasconderà per non essere decifrato, individuato, riconosciuto nelle sue metamorfosi più subdole ed abituali.
Farsi l’esame di coscienza allontana il Diavolo meglio che mille preghiere ed incantesimi che finiscono per alimentarlo.
Per intendere la ‘natura’ del Diavolo dobbiamo proprio partire dal “quadrato magico” che fotografa il Numero Quindici.
Percorre il Diavolo tutti i primi nove Numeri, portando al loro interno lo scompiglio, il massimo Disordine, snaturando, volgendo al ‘negativo’ tutto quello che in loro era di positivo.
Ovviamente il Diavolo agisce sempre sulla Quintessenza delle cose, utilizzandola sempre per i suoi scopi malefici.
Non esiste un modo per esorcizzare il Diavolo. Croci ed acqua santa, rituali sono un pretesto. Il falso prete che dice di operare in nome del “buon dio” prende sotto custodia il cosiddetto ‘indemoniato’: il quale si agita e grida solo perché sta cercando di non farsi schiavizzare dal Maligno. A cerimonia conclusa egli dirà di essere tornato perfettamente normale. Infatti non è più in contrasto col Diavolo, ma è stato perfettamente assimilato.
Ovviamente il Diavolo è la personificazione stessa del Male in tutte le sue più svariate manifestazioni, ma una delle caratteristiche essenziali del Maligno è quella di mimetizzarsi, di mascherarsi, di occultarsi, di presentarsi sotto una forma mimetica, oscura, per non essere individuato e di questo si deve tenere conto se lo si vuole combattere e non lo si vuole servire.
Se il primo Arcano del primo ciclo, il Mago simboleggia il Demiurgo che mescola i 4 Elementi fondamentali e dà loro equilibrio – e quindi possiamo assimilare il Mago all’equilibrio originario; e se il primo Arcano del secondo ciclo, la Giustizia mostra le forme concrete dell’equilibrio nel quotidiano, nel mondo, in seguito all’uscita dell’uomo dallo stato di natura; il terzo Arcano del terzo ciclo, il Diavolo si riferisce sempre alla sfera degli equilibri originari e naturali che il Maligno ha alterato con l’obiettivo di essere il dominatore del Mondo.
Andiamo adesso a vedere sotto quali combinazioni cabalistiche hanno il potere di nascondere il Diavolo.
15 = 1 + 5 + 9 Mago - Gerofante - Eremita
15 = 2 + 5 + 8 Vestale - Gerofante - Giustizia
15 = 3 + 5 + 7 Dea - Gerofante - Carro -
15 = 4 + 5 + 6 Imperatore - Gerofante - Innamorato
15 = 9 + 5 + 1 Eremita- Gerofante - Mago
15 = 8 + 5 + 2 Giustizia - Gerofante - Vestale
15 = 7 + 5 + 3 Carro - Gerofante - Dea
15 = 6 + 5 + 4 Innamorato - Gerofante - Imperatore
Se nel corso di una consultazione dovessero verificarsi queste combinazioni di Tarocchi in maniera consecutiva e non casuale, a partire dalla prima, seconda, terza, quarta o quinta Casa, è bene saperci riconoscere l’effigie potente del Diavolo camuffato, che è più temibile di quando si manifesta apertamente.
L’Arcano del Diavolo può essere un sostegno alle aspirazioni del consultante se questo si prefigge obiettivi malvagi ed immorali; mentre è un freno potente a colui si prefigge obiettivi nobili ed altamente etici.
Pubblicizza la tua Attività su questo sito Compila il MODULO online
© 2016 - E’ severamente vietato copiare e/o riprodurre il testo presente in questa pagina anche in minima parte in quanto coperto da copyright.
Saranno intraprese azioni legali verso ogni illecito.