I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Significato psicologico, Interpretazione e Significato.
“ Un lembo dell’arcobaleno
mi lambisce e mi penetra
entro la pupilla
e dal baleno di apocalittica tenebra
mi solleva via ”.
... recita così la preghiera del Cataro inginocchiato
di fronte alle soglie della nuova vita…
“ Come un pellegrino del sole,
disteso come neve
su prato verde,
aspettando il crepuscolo dell’alba,
mi sono intriso di luce
e mi sono rinfrancato
al tepore della voce dell’iride
che mi sospinge
agli albori del tempo,
ove, risorto, ho riposato
come un bambino in una culla.
Ed ho visto le effigi degli antichi saggi
prendere corpo in statue bianche
di marmo di Paro
e la materia inerte tornare a vibrare di nuova energia
e mi sono confuso e rimescolato
al mare e al vento soffiante
su vele dirette verso lidi lontani.
E dentro a me
ho ospitato un volto di Dea
che mi ha educato al libero volo
degli alati.
Una soave
brezza mi ha inondato
di frescura
e, bagnato da natura amica,
mi sono lasciato cullare
dalla spuma materna
che mi ha visto rinascere.
Poi lievi farfalle
mi hanno avvolto
condividendo i miei pensieri
ed io, come loro, a rincorrerle,
in uno spensierato gioco di corrispondenze.
Voci di luci nella mente
si sono condensate e poi sono svanite,
ora evanescenti, ora piene:
ciclo infinito
che come torrente
ha attraversato la mia coscienza.
Attorno a me uno sciame
fitto di nuvole:
la futura pioggia della nuova vita,
generata dalla mirabile apparizione
di azzurre siderali
pietre cosmiche,
discese come meteore
sulla marina,
ove l'onda fragorosa, lenta trasmuta
in una opalina mano
che mi ha afferrato e confuso nella risacca.
Adesso sempre più
parte dell’arcobaleno
mi sono sottratto agli echi lontani
della notte diradata,
e con gli occhi umidi e iridescenti
ho inseguito il chiarore
della ricomparsa luna,
in una pioggia battente di stelle
a pennellare di nuovo il firmamento.
Ogni sera
si può morire per assenza di luce.
Ma oggi ho rischiarato
queste tenebre
coi ricordi soavi
della mia coscienza
protesa verso l'alba
del Nuovo Mondo ”.
L’ Arcano è preceduto da tre visioni, tre illuminazioni, ricordi di come era il Mondo, prima del peccato, prima della corruzione.
Queste illuminazioni aiutano a purificare la coscienza corrotta e ritrovare le proprie radici più autentiche.
Prima illuminazione: le origini.
Agglutinati tutti.
Indistinti pensieri.
Progetti tanti.
Oscurità senza tempo.
Nessun moto, né spazio fisico.
Solo energia.
Una moltitudine senza volto, né voci.
Mescolati, ma non legati.
Senza identità, né nome.
Il Caos riposa, ma respira.
Il Silenzio regna sovrano.
Ad intervalli regolari si frammenta in un tumulto di Voci.
Poi il Silenzio comincia a parlare.
E le Voci, prima confuse, divengono sempre più distinte.
E dal Caos prende a scaturire un progetto definito di vita.
Prima non c’è essere alcuno.
Né volo d’uccello, né raggio di sole, né orma di animale.
Neanche Dio.
Poi il Caos prende come a liquefarsi.
Dalla grande bolla escono in volo, come farfalle, tutte le possibili varietà di creature. E i nuovi nati si chiamano Dei.
Seconda illuminazione: il mondo degli Dei.
Il Caos è un ricordo, una memoria collettiva.
Il progetto di vita è concreto e prospera.
Le nuove creature che giungono sono sempre diverse in struttura e propositi.
Voci senza corpo fisico, sottili, immateriali.
L’antica energia del Caos si va definendo in molteplici essenze: principi di futura vita.
Ogni Voce è una parte del Mondo degli Dei.
E tutti si muovono all’unisono, in armonia, scambiandosi le proprie caratteristiche.
Ciascuno svolge una funzione definita che interagisce con le altre, ma non si confonde o si sovrappone ad esse.
In questo mirabile equilibrio ogni Voce è libera di esprimersi, di agire, di concepire nuovi progetti.
L’unica disciplina accettata da tutti è la libertà originaria.
Non esistono codici comportamentali prestabiliti, regole, divieti, condottieri e subalterni.
Le essenze si sono progettate autonomamente, pensandosi libere e potenzialmente eguali alle altre.
Il Mondo degli Dei possiede l’eternità, domina il tempo e lo spazio.
Concepisce universi materiali a cui dà precise leggi fisiche e vi crea le condizioni perché altre creature possano svilupparsi autonomamente.
Disponendo di tanta energia vitale gli Dei pensano di strutturare un mondo fatto a loro immagine e somiglianza.
Fieri e meravigliati di tanta perfezione lo chiamano ‘paradiso terrestre’, perché è il loro progetto meglio riuscito.
Terza illuminazione: il ‘peccato originario’.
Statue vive di marmo bianco sospese sull’acqua.
Attorno al perimetro del piccolo lago lievi zampilli appaiono casualmente dando vita a delicati scrosci musicali.
Alberi fioriti di varia natura sono disposti in doppia fila attorno al bacino d’acqua irregolare.
Una luce tenue leggermente rosata illumina il cielo.
Alcuni piccoli gazebo di marmo di vari colori, qua e là coperti di piante rampicanti, interrompono la sequenza arborea e alcuni scanni di pietra viva, rivestiti da un tappeto di muschio verde, distribuiti casualmente sembrano chiamare il visitatore ad una sosta.
Taro, il re degli Dei, sta percorrendo il camminamento arboreo con passo lento, tra la quiete, esaltata dalla musica soave creata dall’acqua.
Al centro del lago, d’improvviso, prende forma l’essenza maligna.
Si è progettata per ultima ed è comparsa nel Mondo delle Essenze con il progetto occulto di dominare su tutti gli Dei.
Quella presenza distoglie Taro dai suoi pensieri e preferisce sedersi su uno degli scanni più prossimi in attesa di essere raggiunto.
Parlano in Silenzio, senza emissione di suono.
Ogni vibrazione estranea turberebbe l’atmosfera e i loro corpi divengono un tutto con la natura vivente che li circonda.
Ciascuno degli Dei, volendo, anche a distanza, potrebbe in tale modo udire la conversazione. E’ sufficiente sintonizzarsi col Giardino delle Meditazioni.
Avvertono la presenza di molte creature, che si sono accostate con la mente ed il loro incontro diviene un fatto pubblico.
Optando per un incontro privato, per esprimersi produrrebbero dei suoni musicali.
Il dialogo iniziato continua senza pause, amplificato oltre lo spazio, in quanto si svolge nel Giardino delle Meditazioni, che è il punto ideale d’incontro del pensiero di tutti gli Dei.
L’essenza maligna sostiene di essere il più perfetto di tutti gli Dei e che questi devono riconoscerlo come il loro unico Dio supremo e devono inchinarsi alla sua volontà superiore.
Taro lo ammonisce a non compromettere i delicati equilibri della vita, a rispettare le creature che reputa inferiori e a non presumere di essere il più potente di tutti gli Dei.
L’essenza si concentra e sparisce grazie ad una grande vibrazione prodotta dalla sua energia, che va a condensarsi in un Mondo che i suoi figli chiamano Terra.
Col tempo gli Dei sono chiamati ‘falsi e bugiardi’ ed un unico Dio, presunto Creatore di Tutto, ne offusca l’immagine e la memoria.
La genesi dell’Arcano.
Inizialmente l’Arcano Numero 21 è una pagina vuota e mostra appena un ammasso di polvere cosmica e di stelle da cui scaturisce un Nuovo Mondo. Visivamente è l’Arcano più difficile da immaginare e in fondo da realizzare, perché evoca il plasma originario nella sua più pura essenza: quello preposto alla genesi dei Mondi, quello distillato dalle Stelle, senza dimensione, né peso, non assoggettato a nessuna legge fisica.
Ventuno Dei, artefici, sovrintendono.
In alto campeggia il segno inequivocabile dell’infinito matematico, fatto di pura luce, che potenzialmente indica l’illimitato numero di possibili combinazioni da cui il Nuovo Mondo scaturisce.
Ai quattro lati dell’infinito stanno alcuni nuovi elementi fondamentali eterei, senza peso e senza struttura atomica, immersi entro una nebbia iridescente e sottilissima. Un granello di sabbia immerso in una grande ampolla di vetro sta lentamente risalendo dalla solitudine bianca alla caraffa della Vita. Dentro l’ampolla prende lentamente forma un grande uovo trasparente che ruota. Al suo interno si materializza una donna nuda e gravida che danza senza fatica.
21 = 1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9 + 10 + 11 + 12 + 13 + 14 + 15 + 16 + 17 + 18 + 19 + 20 + 21 = 231 = 2, 3, 1
Le valenze 2, 3, 1 indicano una nuova combinazione dei primi tre Numeri cabalistici, che costituisce la chiave per intendere il nuovo progetto di vita, che si lascia decifrare senza frapporre ostacoli, segno che non esistono più interrogativi inquietanti da risolvere, che l’Inconscio non alimenta più un Sapere custodito negli Arcani e che la comunicazione con le proprie Origini é adesso possibile e non esistono barriere mentali di nessun tipo
Nel vecchio progetto di vita, o Mondo, - descritto dai Numeri 1 - 2 - 3 - 4, ed illustrato dalla TETRAKIS pitagorica e dal Numero 10, che trova il suo corrispettivo nella Ruota del Divenire e nella Sfinge - le creature erano strutturate secondo dei rapporti ben determinati, che abbiamo già analizzato.
Ora siamo di fronte ad una sequenza Numerica nuova, 2 - 3 - 1, già di per sé straordinaria, considerato che nessun altro numero cabalistico frazionato precedentemente dà origine a questa sequenza inedita ed irrepetibile.
Vediamo di analizzare tale sequenza, comparandola con la già nota ed ovvia 1-2-3.
1………………… 2………………… 3
2………………… 3………………… 1
Il Numero 2 ha preso il posto del Numero 1: ovvero l’Unità non ha più bisogno di scindersi in una Dualità, in quanto é già perfettamente androgina (maschio e femmina nel medesimo tempo).
Il Numero 3 ha preso il posto del Numero 2: ovvero il Dualismo é già ampiamente risolto in partenza in una sintesi originaria.
Il Numero 1 ha preso il posto del Numero 3: la catena perversa delle nascite é stata spezzata, l’Uno genera un essere del tutto simile a sé, autonomo e libero di progettare la sua esistenza.
Gli Elementi fondamentali della vita, da cui era scaturito il Vecchio Mondo, l’Acqua, l’Aria, la Terra e il Fuoco, sono stati liberati dalla loro prigione terrena e sono tornati alla pura essenza.
Il Nuovo Mondo é ora una nuova combinazione di nuovi Elementi. O meglio non è neppure una combinazione di vecchio tipo.
Il nuovo albero della Cabala non implica più Legami tra i nuovi Numeri. E’ il trionfo degli Dei che in 21, sotto forma di Stelle, sovrintendono al processo.
L’Arcano Numero 21, in maniera esemplificate e sintetica, dovrebbe mostrare 21 Stelle, 5 per ogni lato ed 1 al centro.
La Quintessenza viene in tal modo consolidata 4 volte per assegnare alla ventunesima stella il simbolo finale del nuovo processo di vita.
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