Arcani Maggiori

I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Significato psicologico, Interpretazione e Significato.

L’ Arcano Numero 9 - L'Eremita

Quando le Stelle
fanno da corolla alle tenebre,
l'Eremita, protetto dal suo mantello,
traccia la mappa del cielo
per investigare la natura degli astri
e trarre un segno
che possa indicare il cammino verso la verità.

Avvolto dalle facelle
e trascinato nel vortice della moltitudine
delle creature di luce,
l'Eremita ascolta le Voci cosmiche
ed entra in sintonia
con le vibrazioni del firmamento.

Anche noi, figli dei Catari,
come eterni girovaghi sotto le stelle,
abbiamo fatto luce
sulle ombre della notte.
E gli enigmi della vita
abbiamo distillato
in ampolle di vetro,
entro cui abbiamo intravisto
fibre immortali.

Coi fardelli
dei nostri alchemici sogni
abbiamo inseguito
l'ineffabile Silenzio
e costruito mura ciclopiche
con l'essenza dei Numeri.

E, come unica compagna,
abbiamo serbato l’ inestinguibile
luce della lanterna,
per illuminare le parti oscure
della nostra coscienza
e non dimenticare, sui fogli andati della vita,
i giochi e gli abbracci forti
della giovinezza.

In una notte costellata di stelle,
alleggeriti dal fardello del corpo denso,
accompagniamo, o fratelli, l'Eremita
nella ricerca della Pietra Filosofale.

Esegesi del Numero 9
L’Eremita

Lungo un impervio sentiero, che conduce alla aspra vetta di una montagna, discende l’anziano Eremita, preceduto dalla sua caratteristica lampada a forma di tetraedro. Alimentata da tre luci prodotte da tre stoppini che ardono sopra un unico blocco di cera e protetta da tre vetri trasparenti, la lanterna non si affievolisce, ma sprigiona una luminosità intensa, di molto superiore a quella delle lampade normali. La struttura in ferro battuto a forma di tetraedro termina con dei piedi singolari a forma di tre, di sei e di nove, mentre nella parte superiore sporgono tre uno. Di fatto la forma della lanterna costituisce una visualizzazione del calcolo cabalistico, di cui l’anziano eremita è maestro.

L’Eremita appare come un anziano uomo dimesso, solo ed innocuo che si fa luce in un cammino arduo e pieno di ostacoli. Ricorda alquanto il filosofo Diogene che andava alla ricerca dell’uomo vero, senza riuscire a trovarlo. L’Eremita conduce vita appartata, lontano dalla vane ambizioni, il che lo porta ad un isolamento umano ed intellettuale. Osservatore dei fenomeni naturali, dei meccanismi profondi della psiche, tende sempre a far Luce sulla realtà circostante. Non si lascia mai abbagliare dal suo Sapere, ma è consapevole che la sua ‘ricerca’ sarà lunga e laboriosa. Disprezza gli onori, la gloria e il danaro e si accontenta di realizzare il proprio ideale di vita. Dialoga apertamente con colui che umilmente si accosta al suo Sapere e vuole farsi Luce utilizzando gli strumenti di cui è in possesso: il mantello, il bastone e la lampada; 3 strumenti le cui possibilità sconosciute ai più vengono centuplicate dalle “virtù ermetiche” che la sua saggezza ha conseguito.

L’Eremita, grazie al proprio equilibrio interiore e alle proprie virtù, ci insegna che la ricerca va fatta con metodi naturali ed intuitivi senza ricorrere ad artifici tecnici, semplicemente osservando con occhi differenti la natura che ci circonda. Sul capo dell’Eremita splende la Luce del firmamento e lui, quasi in sintonia, si fa Luce nella notte con la sua lanterna. E’ evidente che le stelle in cielo trovano la loro corrispondenza nella lanterna sulla terra.

Consideriamo adesso la caratteristica lampada a forma di tetraedro che precede il cammino dell’Eremita.

Va considerato che tutti i numeri esistenti sono riducibili a 1,3,6 e 9 e va sottolineata una singolarità, ovvero che la serie dei numeri, analizzata attraverso la cabala, se ridotti, può essere suddivisa in gruppi di nove, caratterizzati dal costante ritorno dei numeri

1, 3, 6 - 1, 6, 3 - 1, 9, 9

e che l’ulteriore riduzione delle terne dà sempre 1, ovvero l’unità generatrice.

Dunque il tetraedro é la forma geometrica per eccellenza, perché la sua unità, 1, é costituita da sei punti, 6, nove lati, 9, e cinque facce, 5, e che la somma risulta essere ventuno

1 + 6 + 9 + 5 = 21

La sostanza dell’Enneade, il 3, il 6 e il 9, sommata al numero 1, il generatore, dà ventuno, e tutto ciò conferma che la forma geometrica del tetraedro corrisponde alla sua essenza numerica.



9 = 1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9 = 45 = 4 + 5 = 9

Il 9 secondo la Cabala si riflette in se stesso, come in uno specchio, e partecipa della valenza del Numero 4 e del Numero 5, ovvero utilizza le 4 Virtù Ermetiche e sa cogliere la Quintessenza delle cose.

La forza del Nove è dimostrata dal fatto che tutti i Numeri, moltiplicati per 9 e poi esemplificati, danno sempre come risultato Nove.

Consideriamo qui di seguito alcuni esempi:

9 x 9 = 81 = 8 + 1 = 9

9 x 19 = 171 = 1 + 7 + 1 = 9

9 x 427 = 3843 = 3 + 8 + 4 + 3 = 18 = 1 + 8 = 9

i quali dimostrano inequivocabilmente che il Numero 9 assorbe gli altri Numeri, li fa suoi, ne annulla le proprietà, quasi li costringe a specchiarsi alla Luce della sua essenza..

Dunque la Luce sovrana e propria del Numero 9 acceca indistintamente tutti gli altri Numeri.

Esaminiamo un fatto estremamente singolare, una delle proprietà più straordinarie del Numero 9: 1 x 9 = 9
12 x 9 = 108
123 x 9 = 1107
1234 x 9 = 11106
12345 x 9 = 111105
123456 x 9 = 1111104
1234567 x 9 = 11111103
12345678 x 9 = 111111102
123456789 x 9 = 1111111101

Il prodotto ottenuto riproduce, nell’ultima cifra, la serie decrescente dei Numeri dal nove all’uno; dai nove prodotti scaturisce l’uno ripetuto 37 volte e 37 = 3 + 7 = 10

Se poi dovessimo sommare tutti i prodotti ottenuti:

9 + 108 + 1107 + 11106 + 111105 + 1111104 + 11111103 + 111111102 + 1111111101 = 1234567845 = 1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 4 + 5 = 45 = 4 + 5 = 9

avremmo un numero che esemplificato darà sempre Nove!

1 + 8 = 9

L’Eremita possiede una Luce magica in quanto partecipa della natura del Mago, ma questa Luce riesce a non farla mai affievolire perché non è alimentata da un combustibile chimico, bensì dal proprio Equilibrio interiore.

2 + 7 = 9

L’Eremita riesce a fare Luce sui dualismi, ed entra nel Tempio della Conoscenza con l’autorità e il piglio vittorioso dell’auriga che guida il Carro degli Dei.

3 + 6 =9

L’Eremita fa germogliare nuova linfa vitale dalle situazioni conflittuali che gli si presentano dinanzi. Alla stasi ossessiva dell’Innamorato risponde con la frenetica andatura decisa della sua persona che non si lascia abbattere facilmente dagli ostacoli che incontra nel suo cammino.

4 + 5 = 9

Pur nella sua veste dimessa l’Eremita partecipa dei poteri che sono propri dell’Imperatore e dello Gerofante, ma in maniera meno spettacolare, quasi in silenzio, perché non ha bisogno di ostentare quello che sa.

Possiede le 4 Virtù Ermetiche e capta la Quintessenza delle cose, ma non se ne serve per obiettivi personali di dominio sugli altri. Lontano dai troni del Mondo, talvolta viene chiamato per risolvere questioni importanti grazie alla sua saggezza, ma è schivo della popolarità. Il suo trono è invisibile, ma c’è. Non ha bisogno di mostrare pubblicamente tutto quello che sa. Si accontenta del poco che ogni giorno riesce a rischiarare e la sua ‘ricerca’ è incessante, instancabile.

3 + 3 + 3 = 9

L’equivalenza sopra ascritta ci spiega perché il Nove è chiamato “tre volte sacro”, perché ha fatto sue le prerogative della Dea del Cielo: riesce a generare una Luce che non ha bisogno di combustibile; si alimenta dell’energia cosmica delle Stelle e riesce a non stancarsi nella sua perenne ricerca malgrado l’età avanzata.

L’Eremita conosce solo quello che la sua Luce è riuscita a rischiarare personalmente. Il suo messaggio profondo consiste proprio nel sottolineare questo: “solamente l’individuo può farsi Luce per arrivare alla verità, ma questa Luce è interiore; tutto il resto - Libri, pareri autorevoli, esperienze di altri - anche se in misura cospicua, non possono farci Luce come quella piccola lanterna che ognuno di noi possiede dentro di sé.”

L’Eremita , secondo Arcano del secondo ciclo dei Tarocchi, ha per suo corrispondente la Vestale.

Se il secondo Arcano del primo ciclo, la Vestale compie un excursus che concerne la conoscenza scritta nei Libri e gelosamente custodita da una casta privilegiata che si riserva il diritto di gestire i modi e i tempi della conoscenza; il secondo Arcano del secondo ciclo, l’Eremita, compie un excursus che riguarda la ricerca della conoscenza compiuta da un singolo individuo, fuori da ogni regola, non codificata, libera, in netta contrapposizione con quella gestita dalla Vestale da cui invece scaturisce ogni forma di potere.

Se la Vestale illustra la connotazione sociale della conoscenza, l’Eremita illustra invece la connotazione personale della natura della stessa.

Alla prima serie dei sette Arcani corrispondono altre due serie di sette Arcani che vanno messi in relazione soprattutto con gli Arcani precedenti di cui costituiscono un approfondimento, un espansione, una specie di visione sotto un' angolatura differente, ma che riguarda una sola natura delle cose già enunciata una volta per tutte nella prima serie dei primi sette Arcani.

 

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